...a quei tempi venivano chiamate fate tutte le donne che sapevano di incantamenti, e in Bretagna ve ne erano più che in ogni altra terra. Esse conoscevano le virtù delle parole, delle pietre e delle erbe, e grazie ad esse si mantenevano giovani, belle e ricche a loro piacere. (da I romanzi della Tavola Rotonda)
La seconda edizione del Concorso Privato Do U C Me? Per l’A/S 2015-2016 pone Fata Morgana al centro della nuova sfida.
Fata Morgana è sorellastra di Artù e antagonista di Merlino nel mito celtico. Maestra di incantamenti e guaritrice nella terra di Avalon.
IL FENOMENO DELLA FATA MORGANA In ottica, il miraggio Fata Morgana, in cui l'immagine apparente muta velocemente forma, viene così chiamato per la caratteristica di riprodurre il soggetto a una elevazione dal suolo, proprio come le apparizioni dell'omonimo personaggio della mitologia celtica. Si tratta di un effetto dovuto alla particolare distribuzione dell'indice di rifrazione della luce del sole in diversi strati d'aria e quindi per certi versi analogo al miraggio.
La leggenda di Fata Morgana
Era agosto, il cielo e il mare erano senza un alito di vento, e una leggera nebbiolina velava l'orizzonte, durante le invasioni barbariche dopo avere attraversato tutta la penisola, un'orda di conquistatori giunse alle rive del mare Jonio nella città di Reggio Calabria e si trovò davanti allo stretto che divide la Calabria dalla Sicilia. A pochi chilometri sull'altra sponda sorgeva un'isola con un gran monte fumante, l'Etna, ed il Re barbaro si chiedeva come fare a raggiungerla trovandosi sprovvisto di imbarcazioni quindi impotente davanti al mare. All'improvviso apparve una donna meravigliosamente bella, che offrì l'isola al conquistatore, e con un cenno la fece apparire a due passi da lui. Guardando nell'acqua egli vedeva nitidi, come se potesse toccarli con le mani, i monti dell'isola, le spiagge, le vie di campagna e le navi nel porto. Esultando il Re barbaro balzò giù da cavallo e si gettò in acqua, sicuro di poter raggiungere l'isola con due bracciate, ma l'incanto si ruppe e il Re affogò miseramente. Tutto infatti era un miraggio, un gioco di luce della bella e sconosciuta donna, che altri non era se non la Fata Morgana. Il fenomeno si ripete ancora oggi nei giorni calmi e limpidi d'estate, nelle acque della riva di Reggio….
Miraggi, visioni, distorsioni della realtà, riflessioni e sdoppiamenti. Illusioni, vaghe idee riflesse altrove, falsi miti…fate, maghi, leggende. Cavalieri e mercanti. Re e incantesimi….
Invitiamo gli studenti partecipanti a condividere le loro idee, a proporci le loro interpretazioni di ciò che appare ma non è, di ciò che vediamo in un certo modo ma si rivela essere altrimenti. Dove nasce l’illusione? Cosa la provoca? Quali mezzi contribuiscono a distorcere la realtà creandone altre? Come? Senza limiti di argomento né di ambito, tenendo conto di tutto ciò che può incantare.
Il Team SnattLab
Aggiornamento Settembre 2016:
E' cosi' che accade. Ti immergi a testa china nelle organizzazioni e a un certo punto ti accorgi che sei alla fase finale. Che sei dentro alla celebrazione conclusiva. Che un progetto lungo un anno sta finendo. Si chiude un cerchio.
E c'e', in questo, tutta l'importanza di una degna conclusione: tutta l'intensita' delle ultime tappe di un lungo viaggio. Tutto lo spessore di una sfida vinta e nondimeno, tutta la nostalgia di una meraviglia che finisce.
La seconda edizione, un anno fa, non aveva nulla, onestamente, di sicuro. Non sapevamo affatto se sarebbe seguita una versione 2 di DoUCMe?
E invece si'.
Hendrik Beikirch ha intrappolato presso di noi l'espressione profonda e commovente di un pescatore siberiano e si e' conquistato tutti con la sua semplcita' e con il suo talento sincero.
Ha premiato col sorriso tutte e 4 le nostre vincitrici.
Avete letto corettamente. 4 giovani donne.
SnattLab e' davvero felice per aver avuto la posisbilita' di riunire nello stesso luogo e momento i giudici, gli studenti, i rappresentati degli Istituti e per aver goduto tutti insieme del lavoro e delle idee di queste ragaze, dei loro insegnanti, presenti anch'essi.
Grazie a tutti.
Hendrik, stay the way you are.
Giovanni, assente ma anima di ogni contest.
Angelica lavoratrice instancabile, Beatrice con la dolcezza dei suoi gesti creativi, Consuelo la nostra gallerista speciale. Roberto, il mago dei jeans che incastra nella resina portandovi dentro un po' delle persone a cui sono appartenuti e che si arrende al sogno dell'arte nonostante un percorso alle spalle iniziato in maniera diversa.
Noi stiamo qui. Con le persone che sognano senza pensare all'eta'. Senza pensare al successo che il sogno sognato potra' riscuotere. Senza aspettative, se non quelle, severe, che riserviamo verso noi stessi.
Stiamo con i ragazzi che si dedicano senza riserve ai propri tutor ed alle proprie idee.
Con gli insegnanti che si accollano doppi o tripli o multipli compiti fatti di pazienza e dedizione per accompagnare, ancora per un pezzo, i loro studenti.
Con gli Istituti che partecipano e si mettono in gioco.
Stiamo con il rispetto, con la fatica, con il linguaggio consono del chinare lo sguardo quando le opere che abbiamo di fronte, parlano talemente chiaro che e' quasi sufficiente ascoltare.
Non fosse che sono talmente belle che non si puo' fare a meno di guardarle per ore.
Grazie grazie a tutti. Grazie davvero.
Marina, Manuela, Mattia e Simone.
Snatt Lab.
Sett 2016
DIARIO DI BORDO
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